Banca dati del Partigianato lecchese

L'ANPI di Lecco, allora affiliata a Como, è nata nel 1945, subito dopo la Liberazione. Come prevede lo Statuto dell’associazione, il Comitato provinciale e le sezioni territoriali dell’ANPI si sono costantemente impegnate a tenere viva la memoria della Resistenza, anche conservando e valorizzando il patrimonio documentario relativo alle formazioni partigiane e all’antifascismo.
Negli anni sono stati acquisiti e ordinati, presso la sede del Comitato provinciale, documenti provenienti dai comandi delle Brigate e delle formazioni partigiane dipendenti dal Comando di piazza di Lecco, da archivi privati, da testimonianze, dalla stampa locale. Parallelamente, sempre presso la sede del Comitato provinciale, è stata via via arricchita una biblioteca, che oggi conta centinaia di volumi.
Inoltre, sono state raccolte e conservate 2.104 schede personali relative alle donne e agli uomini che avevano attivamente partecipato al Movimento di Liberazione nazionale.
Queste schede sono il risultato di un’indagine promossa nell’estate del 1945 dall’Ufficio Patrioti dell’A.M.G. (Allied Military Government), che in quel momento rappresentava il governo italiano. L’obiettivo era quantificare la partecipazione popolare alla lotta di Liberazione dal settembre 1943 all’aprile 1945, ed effettivamente quelle schede sono una fonte che consente una ricognizione, anche se non completamente esaustiva, della natura e delle dimensioni del fenomeno partigiano.
L’ANPI di Lecco ha digitalizzato le schede A.M.G. e ne ha elaborato le informazioni per renderle disponibili a studenti, ricercatori, famigliari dei partigiani.
Ora le schede vengono pubblicate in questa ‘Banca dati del partigianato lecchese’ che rende disponibili:
1. Dati personali (anagrafe, nome di battaglia, residenza, studio, professione);
2. Esperienza militare ovunque svolta (esercito italiano, truppe RSI o tedesche dopo l'8 settembre);
3. Partecipazione alla Resistenza (formazione di appartenenza, periodo di presenza, ruolo e compiti, prigionia o deportazione, decorazioni e, per i caduti, i dati relativi a quando, come, dove).

Due sono i limiti di questa documentazione:
Il ridotto numero di donne censite, perché allora, a guerra appena conclusa, prevaleva la concezione della Resistenza come fatto soprattutto militare;
l'assenza di chi, pur avendo partecipato alla Resistenza, non compilò la scheda A.M.G. e, a volte, l’assenza di lecchesi che sono stati partigiani in altra provincia o in altra regione e non risultano in queste schede, compilate su base provinciale.
Un limite che si potrà almeno in parte superare quando, tramite pubblicazione online, sarà dato accesso alle pratiche per il riconoscimento delle qualifiche partigiane della Lombardia, ora conservate nella sezione cosiddetta RICOMPART (Riconoscimento Partigiani) presso l’Archivio Centrale dello Stato.

Con questa avvertenza e nella consapevolezza che c’è ancora molto lavoro da fare, le schede A.M.G. degli uomini e delle donne della Resistenza lecchese vengono ora messe in rete, grazie alla decisiva collaborazione dell’Istituto di Storia contemporanea ‘Pier Amato Perretta’ e dell’Anpi di Como.
Le schede, organizzate nella banca dati, diventano così un utilissimo strumento per chiunque voglia guardare alla Resistenza anche partendo da chi erano, dal punto di vista personale e sociale, le donne e gli uomini che l’hanno combattuta.
Questa banca dati è un progetto “open”, aperto al contributo di tutti gli interessati. Chiunque abbia documenti o informazioni utili a integrarla, è invitato a farlo, scrivendo a segreteria@anpilecco.it
indicando:
l’identificativo della scheda e il motivo che rende necessaria una correzione/integrazione;
L’eventuale assenza della scheda di un/a partigiano/a di cui si abbiano elementi certi sulla partecipazione alla Resistenza.

Si precisa che le schede individuali non possono essere pubblicate, nemmeno online, senza la preventiva autorizzazione del Comitato provinciale dell’Anpi di Lecco.

La 55^ Brigata Rosselli sfila a Milano

Monumento ai caduti della Resistenza Largo Montenero

Partigiani sul Ponte Visconti a Lecco

Vera Ciceri, partigiana con il nipote Lino, partigiano fucilato a Fossoli