Chi Siamo

Presentazione Istituto Perretta

L’Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” venne costituito il 29 ottobre 1977 grazie all’iniziativa di Giusto Perretta. Grazie al suo impulso si riunì un gruppo di amici di varia appartenenza politica, legati alle vicende della Resistenza comasca, che diedero vita all’”Istituto comasco per la storia del movimento di liberazione”.

Sin dalla nascita l’associazione ha aderito alla rete dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione” (Insmli), fondato nel 1949 da Ferruccio Parri (già presidente del CLNAI durante la Resistenza), che tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso ha visto fiorire una sessantina di strutture consimili in tutta Italia. Dal 2017 l’Isnmli ha preso la denominazione Istituto Nazionale Ferruccio Parri.

Grazie all’allora sindaco del Comune di Como, Antonio Spallino, venne concessa una prima sede, in via XX settembre, che rivelandosi insufficiente data la mole di materiali raccolti, venne abbandonata per l’attuale in via Brambilla.

L’associazione si propone, come afferma l’art. 1 dello Statuto « … di perseguire, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di attività di interesse generale.

Compito dell’Istituto di Storia Contemporanea “P. A. Perretta” è quello di garantire la più completa e ordinata documentazione sulla storia comasca dall’Unità d’Italia, nei suoi aspetti sociali, politici, economici e culturali, entro il quadro complessivo della storia contemporanea con particolare riferimento all’Antifascismo, alla Resistenza, alla Deportazione e Internamento, alla Cooperazione, al Movimento Sindacale, ai Partiti Politici, agli Enti Locali, alle forze economiche e produttive e ai rapporti di solidarietà fra i Popoli..».

Per il raggiungimento di queste finalità esercita, come affermato ancora nell’articolo 1 dello Statuto «…le seguenti attività di interesse generale:

  • organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale;
  • promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata;

ovvero:

  1. a) ricercare, raccogliere, conservare e mettere a disposizione degli studiosi, ogni genere di documentazione riguardante i temi sopra indicati;
  2. b) pubblicare studi e informazioni sullo stato delle ricerche e delle nuove acquisizioni;
  3. c) promuovere conferenze, corsi di aggiornamento e acquisire materiale per la didattica della storia, particolarmente rivolti al mondo della scuola;
  4. d) organizzare convegni, mostre, incontri e ogni altra attività in collaborazione con Istituzioni pubbliche e private;
  5. e) diffondere la conoscenza dei problemi attuali di particolare rilevanza sociale e concorrere a qualunque iniziativa per il loro studio».

Un ruolo svolto attivamente cercando la cooperazione ed il coinvolgimento dei soggetti direttamente interessati tanto da ospitare nel seno del proprio Consiglio direttivo rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Como, delle organizzazioni sindacali provinciali, delle organizzazioni provinciali del movimento cooperativo, delle associazioni partigiane provinciali, dell’associazione provinciale Combattenti e reduci, dell’associazione provinciale dei Perseguitati politici antifascisti, ed altre associazioni o enti rappresentativi del mondo economico.

L’Istituto ha da sempre lavorato su molteplici piani.

Uno è quello della ricerca e conservazione di fondi archivistici. Un patrimonio nato innanzitutto dalla passione di Giusto Perretta che ha raccolto i primi materiali sulla storia del movimento di liberazione, tra cui gli incartamenti riguardanti suo padre Pier Amato, magistrato antifascista ucciso durante la Resistenza, e, data la sua attività all’interno di Legacoop, sulla cooperazione comasca e non solo.

Materiali che si sono incrementati con la consegna dei fondi Dante Severin, importante storico locale, e dei professori universitari Franco Catalano e Gianfranco Bianchi.

Grazie al contributo di Giacomo Casati, sindacalista comasco vicino a Battista Tettamanti, si è costituito il primo nucleo della biblioteca dell’Istituto, che gli è poi stata dedicata, e che oggi conta circa 60 mila volumi. Un’istituzione incrementata dalle elargizioni dei due docenti universitari sopracitati e da una costante politica di acquisizione di donazioni e acquisti indirizzata a coprire i campi della storia dal Risorgimento alla contemporaneità con attenzione specifica alla cooperazione, al mutualismo allo studio del fascismo e dell’antifascismo, alla deportazione – internamento – prigionia nella Seconda guerra mondiale.

Alla biblioteca sono affiancate un’emeroteca, una fototeca, una nastroteca (ormai per la conservazione trasferita su CD), ed una videoteca con testimonianze e video interviste raccolte nel corso degli anni.

A questa attività viene affiancata una costante produzione editoriale che ha raggiunto una cinquantina di volumi.

Forte è l’attenzione per le nuove generazioni, per la didattica e la trasmissioni dei valori fondanti della Costituzione, con rapporti costanti con le scuole della provincia a cui vengono offerti percorsi culturali sulle date del calendario civile repubblicano e con l’allestimento di mostre, oltre ai corsi di aggiornamento per docenti.

Il riconoscimento del ruolo svolto da tutta la rete degli Istituti della Resistenza nell’opera di conservazione, ricerca ed educazione civile, ha consentito l’assegnazione di insegnanti comandati dal Ministero della pubblica istruzione, e anche Como ne ha avuto uno a partire dal 1984, anno in cui venne inaugurato, alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, il “Monumento alla Resistenza europea”, l’unico concepito per ricordare non un episodio o un movimento bensì l’intera esperienza di un continente che ha rigettato fascismo e nazismo. Un’opera che diventerà il simbolo dell’Istituto comasco.

La proposta culturale si articola poi costantemente anche in convegni, seminari, conferenze, presentazione di libri, spettacoli teatrali a Como ed in tutto il territorio provinciale.

Una nuova strada è stata aperta infine con la presidenza di Ricciotti Lazzero, ricercatore e storico, che ha introdotto nuovi temi di ricerca e di interesse che hanno travalicato l’ambito locale portando l’Istituto Perretta alla ribalta dell’attenzione nazionale e non solo: la ricerca sulla scuola elementare fascista (”A scuola col duce”) e la questione degli “Schiavi di Hitler”.

L’Istituto Perretta si sforza di offrire risposte e proporre cultura al di là delle ristrette visioni e dell’uso politico della storia, grazie alla passione e al lavoro volontario dei suoi iscritti, cercando di essere stimolo e approfondimento alla ricerca storica in ambito locale.

L’attività complessiva dell’Istituto è visionabile nel Notiziario, una pubblicazione periodica che ripercorre la vita dell’Istituto anno per anno. Ad oggi ne sono state pubblicate 41 edizioni. Alla fine del mese di maggio di ogni anno una copia viene spedita in forma digitale anche al Comune di Como.

Una storia sintetica dell’Istituto dalla nascita al 2002 è stata ricostruita nell’opuscolo Dalla memoria alla storia, a cura di Irene Fossati, Lorenzo Marazzi, Rosaria Marchesi, Valter Merazzi (2002).

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